Concepito come una complessa e articolata architettura ,entro il quale trova posto anche una piccola chiesa dedicata a San Benedetto Apostolo , questo grande granaio appartenuto in passato ai Certosini di Trisulti , rappresenta il più bell' esempio di architettura settecentesca presente nel territorio alatrino.
La storia
Le rivendicazioni dei popoli confinanti ,sfociando talvolta in vere e proprie battaglie sanguinose , indussero nel 1245 Papa Innocenzo IV a privare il Comune alatrino di qualsiasi diritto sul Castello, incamerandolo nei beni della Chiesa romana e rivendendolo successivamente nel 1395 alla Certosa di Trisurti ,con, annessi dodici ettari di terreno di cui era dotato , peraltro abitati da una sparuta comunità di contadini. L' arrivo dei Cetosini, spinti dalla regola benedettina "ora et labora" trasformò la tenuta in un vero e proprio granaio per il fabbisogno alimentare della Certosa ,mantenendo in vigore gli antichi statuti che dalla seconda metà del XIV secolo ne regolavano la vita interna .
Commenti
Posta un commento